Il piccolo borgo di Canè (1500mslm) e la sua meravigliosa valle situata nel Parco Nazionale dello Stelvio.
La zona era frequentata dai pastori, che provenivano con la transumanza, soprattutto dalla bergamasca a partire dal 1200. Nel 1300 erano già presenti famiglie che si erano insediate sulla costa e avevano costruito le loro modeste abitazioni e una cappella votiva. Il nome Canè sembra derivare dal’ arbusto Arunda Donax, che era una pianta presente in loco detta cana. All’inizio Il nome del paese era Canneto poi diventò Caneto e in fine, dopo l’unità d’Italia nel 1861 si trasforma in Canè. Il soprannome dei canetesi è “canaule” una specie di collare in legno utilizzato per le capre. Si narra che, la casa ubicata in Via Trieste 37, sia stata la prima ad essere costruita perché al suo interno c’era una sorgente d’acqua potabile dove tutti si rifornivano. Le varie fontane sono state realizzate nei primi decenni del 1900 e l’acquedotto attorno al 1950.
La chiesa parrocchiale, dedicata a San Gregorio, venne consacrata nel 1744, essa presenta molti lavori creati dalla famiglia Ramus di Edolo. Il paliotto dell’altare laterale di sinistra durante la prima guerra mondiale fu portato a Roma per preservare il capolavoro. In via Pergola si può ammirate un piccolo museo all’aperto riguardante attrezzi di vita contadina e quotidiana. Le case nascondono al loro interno la vita povera di un tempo: forni per creare il pane, vari attrezzi, armadi a muro, madie, bauli, letti costruiti con legno grezzo e camini. Molte sono le case costruite con pietre del luogo e legno per alleggerirne il peso e sono ancora presenti alcuni tetti in pietra come copertura. Il luogo offre un panorama mozzafiato, si può ammirate la parete nord dell’Adamello, teatro di cruenti scontri durante la prima Guerra Mondiale. La Valle presenta una graduale salita, ad essa sono collegate mulattiere e sentieri che permettono le molteplici escursioni, si ricorda che essa è anche Parco Nazionale dello Stelvio. A Cortebòna è presente la casa del Parco ed un’area pic-nic e poco distante c’è l’agriturismo. In località Valzaröten è presente un bivacco ad uso degli escursionisti. All’imbocco della valle è presente la segheria veneziana utilizzata fino a pochi decenni fa per tagliare i tronchi. Nella Valle sono presenti aquile, gipeti e diversi ungulati.
Fogliaresi Vittorio