Il comune di Vione e la sua millenaria storia.
Il paese di Vione sorge su un poggio ventoso con una splendida vista sull’Alta Valle Camonica e sulla catena dell’Adamello, ed è uno dei più interessanti centri camuni di origine medievale.
Secondo quanto ci riporta lo storico Canetese Padre Gregorio Brunelli, inizialmente il paese si chiamava Polagra o Polacra o Dellagara ed in esso sorgeva un’imponente fortezza il cui mastio venne distrutto nel 1411. Fu Carlo Magno che dopo aver espugnato il maniero ne cambiò il nome in Vione ispirandosi al suo castello di Vion nei Pirenei.
Il centro storico, uno dei meglio conservati di tutta l’alta valle Camonica, offre con scorci pittoreschi, portali antichi, fabbricati rurali di raro interesse. Vione dispone di un’architettura rustica che si può dire “colta” con archi e finestre di fine fattura, strutture lignee, forme di edifici secondo volumetrie regolari, unico fenomeno della vallata.
E’ noto per i recenti ritrovamenti di tombe longobarde e per gli scavi archeologici di “Tor di Pagà”, per la conservazione dei “reölcc” (portici) e per i resti delle sei torri che difendevano il castello e per la scuola di grammatica (XV-XVII sec).
Il comune di Vione, attualmente con una popolazione residente di 627 abitanti, è costituito dal capoluogo e dalle due frazioni di Canè e Stadolina. Nel periodo di maggiore afflusso turistico la popolazione può raggiungere anche 4.000/5.000 presenze.
La Parrocchiale di S. Remigio (consacrata nel 1603) è una delle chiese più ricche della valle, costituita da tre navate separate da sei colonne di marmo grezzo che sostengono la volta con profilature a sesto acuto. Dell’antica parrocchiale del sec. XII rimane un frammento di abside romanica sul lato sud-est. All’interno si trovanbo pregevoli opere lignee del Bulgarini e del Ramus. Il Santuario di Cortaiolo (sec. XVI) posto ai piedi del paese, contiene affreschi di Oscar Di Prata.
Nel 1460 furono istituite delle scuole di grammatica latina, frequentate non solo dai locali ma da studenti di tutta la valle. Durarono fino al 1705, facendo di Vione un “semenzaio di notai”. In 4 secoli da Vione uscirono 142 sacerdoti, diversi dottori in teologia, 99 monaci, tra cui predicatori, 76 pubblici notai e diversi dottori in legge e medicina.
La notte tra il 6 e il 7 novembre 1877 un incendio divorò l’intero paese di Vione. Tutte le parti lignee delle case del centro storico andarono perdute, si salvarono solo le parti in pietra sulle quali venne ricostruito il borgo.